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On the road again

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La strada oggi era piena di gigli e viole
non mancavano le primule
alcune sbucavano dalle crepe sotto le roccie, al riparo
altre, le più ardite, si godevano il sole in mazzo ai prati.
E saliva, la strada, a fianco a un ruscello
era tutta un canto d'acqua che scendeva saltellando giocosa,
non si sentiva altro
nemmeno quest'acufene che qui e ora bisbiglia nell'orecchio.
I pensieri del colore dei gigli.
Questa volta non era senza meta il cammino
volevo salire alla fonte di tutta quell' acqua
oltre il pianore delle pozze dove si specchiano, vanitose, le montagne.
L'edicolante lungo il cammino ha detto che era un giorno buono
così, una volta al pianoro e oltrepassato l'ultimo ponte
dove il sentiero nel bosco ho detto -saliamo ancora-
anche se gli alberi sono ancora spogli saliamo tra le montagne
si vedrà ancora di più il cielo negli spazi tra i rami.
Ero solo e siamo saliti.
Come fai a sentire la fatica tra tutti quei gigli bianchi e ridenti
le primule gialle e in boccio e le viole
l'azzurro del cielo negli occhi.
Sono arrivato così, d'improvviso dopo una svolta, alla fonte
era lì, mancava solo una piccola rampa di roccia e muschi
mi son tolto la sete e intanto l' acqua scedeva verso il torrente
e altri rigagnoli scendevano a destra, e altri a sinistra
alcuni piccoli piccoli
altri col petto già gonfio
e tutti facevano un unico ruscello
che scendeva scivolando sulle ginocchia lisce delle rocce
come un bimbo sulle ginocchia del nonno
e cantava e rideva andando a valle
non mancava qualche giravolta nelle pozze dove si fermava un poco.
Così sono tornato al paese più sotto
scivolando e cantando e ridendo
con l'anima a colori
fino al posteggio.

Nulla ostruiva la bocca o il letto del torrente,
e allora perchè qui non arriva acqua da giorni
e quest' acufene dimenticato per un poco si sente ancora forte?

 

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